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Dettaglio documento pubblicato n. 73
 
Foto non disponibile
Data: 14/03/1998
Destinatario:
Descrizione: "SUL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO"
   
Dettaglio:
Il programma 1993/97 votato dalla maggioranza del Sindaco Francesco Rutelli affermava : Roma non puo' rinunciare all'obiettivo di trasformarsi in una moderna città metropolitana, superando le dispute astratte sui confini della città metropolitana previsti dalla Legge 142/90. La realtà metropolitana potrà cominciare a muovere i primi passi. Anche nei programmi elettorali e consiliari 1997/98 è stato ripetutamente rinnovato tale impegno politico, anche se in modo assai blando e poco energico. Ma, non solo non è stato iniziato neppure l'iter istituzionale per trasformare il Comune di Roma secondo quanto disposto dalla Legge 142/90, ma è continuato e continua anche con il bilancio appena approvato, il " vilipendio circoscrizionale " Infatti gli organi decentrati del Comune, le circoscrizioni, non sono state messe in grado di funzionare autonomamente, dunque non hanno avuto deleghe decentrate. L'unica delibera che la Giunta ha proposto per una pseudo " rivoluzione circoscrizionale " prevedeva lo smembramento territoriale ed il riazzeramento dei confini delle circoscrizioni storiche; ne avrebbe tratto un grande vantaggio elettorale la stessa maggioranza, ma la proposta, ha per fortuna raccolto la quasi unanimità del dissenso anche dagli amministratori periferici della stessa maggioranza di sinistra. La Giunta, il Sig.r Sindaco Francesco Rutelli, i consiglieri della maggioranza, sanno bene che non vi può essere un vero decentramento amministrativo se non si dotano le circoscrizioni di un ufficio decentrato di ragioneria, cosa assolutamente non contemplata dal bilancio che ci hanno proposto e che è stato approvato. La cosa che appare particolarmente bizzarra è che il Sindaco di Roma ha chiesto e chiede costantemente al Governo maggiori e speciali poteri per se stesso, maggiori mezzi e competenze e poi non ceda neanche la normale amministrazione, quella che garantirebbe il miglioramento della vita amministrativa della città e la migliore fruizione dei servizi da parte dei cittadini, ai suoi organi decentrati: le Circoscrizioni. Da sottolineare inoltre, il ritardo della consegna dello stesso bilancio da parte dell'Assessore Lanzillotta, Assessore, che ha a sua disposizione una struttura efficiente, coadiuvata anche da un numero imponente di esperti di cui l'attuale Giunta fa grande uso, anche noi dell'opposizione avremmo gradito poter approfondire meglio molti problemi, essere messi in grado di farlo. Speriamo per il futuro, e speriamo anche che, per fare prima, non si ricorra ad altre legioni di consulenti esterni, considerando che il costo degli esperti quest'anno supera i 3.800.000.000. Naturalmente tutti soldi dei contribuenti Romani. Inoltre lo schema programmatico di bilancio proposto dalla maggioranza è artificiosamente rimpinzato di dati anacronistici ed errati ai quali si potrebbe addirittura soprassedere se non modificassero, come modificano, sostanzialmente, nella loro globalità il bilancio comunale stesso. Mi riferisco, per mancanza di tempo, alla sola XII circoscrizione, dove si legge testualmente " il numero delle manifestazioni sportive autorizzate già di per se elevato, è da prevedersi in ulteriore sviluppo nel corso del triennio, poiché con la possibilità che risulti vincente la candidatura cittadina ad ospitare le olimpiadi del 2004, è prevedibile un notevole fermento nelle manifestazioni collaterali. A tal proposito non mi sembra di dovere dire molto di più. Invece comporta certamente un commento, il dato pubblicato secondo cui le entrate previste sul territorio della XII circoscrizione, per le tassazioni sulle Occupazioni del Suolo Pubblico ( TOSAP ) saranno numericamente le stesse per gli anni 98/99/2000. Nulla di più errato, tant'è che il territorio in oggetto risulta in continua espanzione urbanistica e quindi abitativa e commerciale, basti pensare ai nuovi quartieri di Tor Pagnotta, Trigoria, Torrino, Casal Brunori ecc. ecc.. Si potrebbe, pertanto pensare che questi "errori", perpetuati anche per le altre circoscrizioni, possano servire ad ottenere fondi di bilancio non stanziati e quindi non vincolati. Passando a parlare della nostra situazione, cioè di noi consiglieri circoscrizionali di Roma la situazione è ormai al collasso, e gravemente seria ed insostenibile. La mancanza di norme che ci permettono di assentarsi dal posto di lavoro per l'intera giornata, la mancanza di competenze e di un adeguato rimborso di spese oggi a totale carico del consigliere ci impedisce un attento, costante e proficuo lavoro. La "Legge Napolitano", ferma ormai da tempo in Parlamento, potrebbe dare anche se insufficiente una risposta al disagio in cui tutti i consiglieri circoscrizionali si trovano, affrontando coraggiosamente il loro mandato. Tutte le forze politiche dovrebbero sentirsi impegnate e più sensibili nell'approvarla nel più breve tempo possibile, la lentezza, la poca iniziativa al dibattito su questo gravissimo problema ed il silenzio che circonda questo problema ci porta a sospettare che i Parlamentari di questo Paese non hanno la benchè minima idea delle difficoltà che vivono le grandi città metropolitane come Roma. Tutti sappiamo che essa è formata attualmente da 19 città di circa 200.000 abitanti ciascuna, 19 città come Pisa. E in queste 19 città, i cittadini le prime risposte le chiedono a noi consiglieri circoscrizionali, siamo noi che incontriamo i cittadini sul metrò, al mercato, All'ufficio postale in eterna fila, siamo noi consiglieri che non abbiamo ne dirette competenze, ne autonomia amministrativa e gestionale, e neppure i mezzi. Nonostante tutte queste difficoltà le risposte le diamo ingaggiando di volta in volta una estenuante lotta con i vari Dipartimenti e uffici per acquisire notizie e proporre soluzioni. Tutto questo porta a decuplicare i tempi, problemi risolvibili in sette giorni ci impieghiamo due mesi e mezzo quando ci si riesce. Il consigliere circoscrizionale non può leggere, non può studiare, non può essere dettagliatamente informato sui fatti. Il consigliere circoscrizionale non ha tempo, dovendolo dividere tra il lavoro, (perché anche noi abbiamo una famiglia,) il consiglio circoscrizionale, le riunioni dei capi gruppo, le commissioni, le innumerevoli riunioni alle quali devi essere sempre presente se vuoi essere presente se vuoi ascoltare i cittadini del tuo territorio. L'impegno circoscrizionale richiede molto impegno se lo si sente come "dovere" verso i cittadini che ti hanno eletto, altrimenti spesso ci si abbandona o si va a rimorchio degli altri, a tutto discapito naturalmente dei cittadini. Oggi è sotto gli occhi di tutti, maggioranza ed opposizione (di cui faccio parte) l'impossibilità di governo di una metropoli come Roma, se almeno la quotidianetà non fosse gestita dalle circoscrizioni. La situazione è veramente insostenibile e tutte le ricerche fatte sottolineano ed evidenziano quanto sia distante l'intervallo che si frappone dal momento della richiesta di un servizio al suo reale soddisfacimento. A tal proposito propongo una risoluzione comune da inviare al Sig. Sindaco di Roma con oggetto: STATO DEL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO, ATTUAZIONE DELIBERA 38 del 23/02/95. PREMESSO Che la corretta applicazione del principio di sussidiarità della legge sulle autonomie locali prevede l'espressione piena del potenziale di autogoverno dei Comuni, delle Circoscrizioni in quanto enti locali più vicini ai bisogni dei cittadini e quindi l'attribuzione ad essi di tutte le funzioni che possono svolgere con efficacia (art. 4 comma 2 Legge 142/90. Che la stessa legge ha obbligato i Comuni a dotarsi di un proprio statuto al fine di regolamentare il corretto rapporto tra Comune e cittadini rappresentanti con potenziamento degli istituti di partecipazione ( art. 4 e 5 ). Che l'art. 13 comma 4 in particolare assegna al Consiglio Circoscrizionale la rappresentanza delle esigenze della popolazione della circoscrizione nell'ambito dell'unità del Comune. Che lo statuto del Comune di Roma ha recepito tali disposizioni e quindi valorizza in base ai principi in essa fissati l'autonomia delle circoscrizioni. Che il consiglio Comunale con delibera 38/95 si impegnava a trasferire in tempi brevi ulteriori funzioni, servizi e personale dall'allora ripartizioni alle circoscrizioni, assegnando alla giunta comunale, attraverso le ripartizioni, il solo coordinamento dei servizi delegati. VISTO Che per avviare tale trasferimento e al fine di garantire il pieno esercizio da parte delle Circoscrizioni delle competenze loro attribuite, i Dipartimenti del Comune di Roma dovevano svolgere azione di raccordo e consulenza nei riguardi delle Circoscrizioni attraverso la creazione di appositi uffici ( art.5 comma 3 Delibera 38/95 ) ( art. 21 comma 1 dello statuto ). Che le risorse finanziarie per il concreto esercizio delle funzioni attribuite dal regolamento alle Circoscrizioni e non previste nel bilancio 1995, dovevano essere articolate su base Circoscrizionale a decorrere dal bilancio 96 ( art. 83 comma 3 ) ( art. 21 comma 4 e 5 dello statuto ). Che per alcune materie specifiche riferite ai tributi (art.63); affissioni e pubblicità ( art. 65 ); servizi sociali ( art. 73 ); lavori pubblici ( art.76 ); edilizia privata ( art. 78 ); aree verdi ed alberate stradali (art.80); il concreto decentramento delle funzioni alle Circoscrizioni doveva avvenire sulla base di apposita deliberazione della Giunta, da predisporsi entro 6 mesi con la quale doveva essere disposta l'individuazione e la contestuale assegnazione delle risorse strumentali ed umane ( art.2 comma 5 della statuto ): Che per quanto attiene le materie già decentrate la normativa è parzialmente disattesa non finanziando in modo adeguato i relativi centri di costo: appalto segnaletica stradale, manutenzione strade, edilizia scolastica, attività culturali, servizi alla persona. Che quanto verificatosi in relazione all'appalto del trasporto scolastico e della refezione, dimostra la scarsa volonta' di decentrare del Consiglio Comunale. Gli appalti scaduti, sono stati prima prorogati e poi rinnovati dal Consiglio Comunale in contrasto con l'art.74 della Delibera 38/95 (punto E) che cosiì recita: " GLI ADEMPIMENTI DELIBERATIVI E GESTIONALI RELATIVI ALLA PROGRAMMAZIONE, ISTRUZIONE, ORGANIZZAZIONE, AFFIDAMENTO E GESTIONE DELLA REFEZIONE E DEL TRASPORTO SCOLASTICO NEL RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTI VIGENTI IN MATERIA, SONO DI COMPETENZA DELLE CIRCOSCRIZIONI". Che il trasferimento del personale alle Circoscrizioni e la relativa soppressione delle ripartizioni con passaggio di competenza alle Circoscrizioni non si è mai verificato anche se già dal gennaio 1996 tale trasferimento doveva effettuarsi al fine di trasformare le ex ripartizioni oggi dipartimenti in servizi di solo coordinamento. Che il pieno esercizio da parte delle Circoscrizioni delle competenze loro attribuite non è ancora stato attuato se non in rari casi disattendendo completamente l'art. 5 della Delibera 38/95. RISCONTRATO Che l' osservatorio sul decentramento (art.84) istituito con lo scopo di valutare il livello di applicazione del regolamento, doveva svolgere sessioni di lavoro specifiche sulle redazioni del bilancio, sul programma di adeguamento delle sedi Circoscrizionali e sulla mobilità del personale dagli uffici centrali alle Circoscrizioni. Che la conferenza delle Circoscrizioni (art.14) istituita con il compito primario di dibattere i problemi inerenti lo sviluppo del decentramento in questa fase di prima applicazione ha riscontrato la poca disponibilità del Sindaco ad affrontare le tematiche inerenti il decentramento stesso. CONSTATATO Che la mancanza di attenzione posta dal Sindaco verso i lavori della Consulta dei Presidenti (art.13 Delibera 38/95) contrasta con quanto affermato in via di principio dal Sindaco in sedi diverse. Che la mancanza di proposte operative da parte dell'osservatorio sul decentramento testimonia la scarsa volontà di decentrare le competenze alle Circoscrizioni come disposto dallo Statuto e dalla Delibera 38/95. PRESO ATTO Che tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale hanno dichiarato che il governo della Capitale possa attuarsi solo attraverso il trasferimento di ulteriori competenze, funzioni e poteri alle Circoscrizioni ed hanno auspicato più volte l'attuazione del decentramento amministrativo e politico. PRESO ATTO INOLTRE Che la modifica dello Statuto (art.22 bis) nella prospettiva della realizzazione dei Comuni metropolitani, della riforma del sistema elettorale degli organi Circoscrizionali, basata su un congruo premio di maggioranza e con l'indicazione del presidente da parte dei Cittadini, garantisce maggiore capacità di governo alle Circoscrizioni. IL CONSIGLIO DELLA V° CIRCOSCRIZIONE DEL COMUNE DI ROMA Interroga il Sindaco On.le Francesco Rutelli per sapere se non ritenga urgente: Convocare la conferenza delle Circoscrizioni, per dibattere lo stato del decentramento Circoscrizionale. Convocare l'osservatorio sul decentramento per affrontare immediatamente il problema del TRASFERIMENTO DEL PERSONALE ALLE CIRCOSCRIZIONI e del CONTESTUALE TRASFERIMENTO DELLE COMPETENZE DI BILANCIO ALLE CIRCOSCRIZIONI COME SANCITO DALLO STATUTO COMUNALE E COME DISPOSTO DALLA DELIBERA 38/95. Assumere delle forti iniziative verso i Ministri della Funzione Pubblica e dell'Interno per sollecitare la completa attuazione del decentramento con l'istituzione dei Comuni metropolitani, Legge 142/1990.
   

 
 

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