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Dettaglio documento pubblicato n. 317
 
Foto non disponibile
Data: 26/02/2001
Destinatario: Consilio Circoscrizionale V° Tiburtina
Descrizione: Viabilità sulla Via Tiburtina - intervento in Aula
   
Dettaglio:
Roma 26/02/2001 Intervento in aula del Consigliere Mario Remoli in merito alla proposta di Risoluzione (viabilità Via Tiburtina) seduta del 26/0272001 Premesso che la Risoluzione in oggetto, è ritenuta del sottoscritto confusa e ridondante, utile al solo scopo di rivedere giustamente tutto l’insieme della viabilità della Tiburtina al quale viene dato il corretto appellativo di avere un “flusso veicolare soffocante”. Situazione tangibile giornalmente non solo per quel tratto di strada, ma per numerosi altri tratti pur non menzionati, se non per tutta la via Tiburtina. Purtroppo, e non ritengo essere nostra colpa, è la strutturazione della stessa Via ha provocare si fatti fenomeni in virtù del fatto che non esistono strade alternative ad essa e nel contesto strade paralleli (complanari) che possono in qualche modo defluire se non in minima parte il traffico veicolare. Di certo analizzando a fondo il problema, con spirito di collaborazione, trasparenza e obiettività sono molteplici le situazioni che dovrebbero trovare una risposta in attesa di futuri, da anni sempre sbandierati eventi risolutori. Nelle scelte da fare, un buon Amministratore deve evidenziare due aspetti principali: 1 – è quello di praticare una politica che raggiunga e soddisfi il maggior numero dei cittadini, quindi le esigenze di molti e non del singolo; 2 – razionalizzare il più possibile i costi e gli interventi, dando con piccoli ma mirati accorgimenti essenziali il maggior contributo alla risoluzione dei problemi. Necessita a mio avviso approfondire la discussione in questione sul problema e trovare le soluzioni adatte, senza demagogia o spinte personalistiche senza senso, non si può, secondo il mio modesto avviso proporre un qualcosa di così importante con una semplice risoluzione, con una “toccata e fuga” in Commissione, senza per altro aver consultato e fatto un approfondito studio del problema con Tecnici capaci e con l’ausilio degli Uffici competenti preposti, dico con persone capaci di contribuire a dare una indicazione risolutoria, precisa e competente. L’enorme flusso di veicoli provenienti dalla Palmiro Togliatti che procede per raggiungere Viale Kant, quindi Monte Sacro, coinvolgendo drammaticamente Via di Casal de Pazzi è spaventoso, articoli giornalistici di ieri, pubblicati dai maggiori quotidiani romani ne danno risalto. Or dunque il pagliativo proposto e attivato in quel caotico semaforo è ridicolo e senza senso, questo è il frutto della non volontà, più volte sollecitata dal medesimo di razionalizzare e trovare (sempre in attesa dei grandi eventi) soluzioni semplici e alternative. 1 - Il semplice invertire lo spigolo di marciapiede su Via Tiburtina, e quindi consentire la svolta a sinistra con la possibilità di immettersi in Via Cicogna trasformata a doppio senso di circolazione consentendo a detto flusso di raggiungere via Galbani e quindi le destinazioni desiderate, consentirebbe di diminuire del 30% il flusso veicolare sul semaforo di Via di Casal de Pazzi; producendo fra l’altro (e non è poco), una diminuzione strategica del monossido di carbonio che quei cittadini residenti la zona ingoiano per circa 14 ore al giorno, il tutto con una spesa non superiore a 50 milioni, vi pare poco. 2 – Gli abitanti di Ponte Mammolo INA Casa, sono stati sempre e spesso penalizzati purtroppo per la loro posizione a latere della Via Tiburtina, e di questo gli e ne dobbiamo dare atto nel loro indignarsi per tutte le volte e non sono poche, che hanno richiesto a questa Amministrazione, (ne conto 6 a ricordo) una soluzione diversa per entrare e uscire dal quartiere. Oggi così come è, per coloro che provengono dal GRA e devono entrare nel loro quartiere sono costretti a scavalcare per ben due volte il caotico semaforo di Casal de Pazzi, fare inversione ad “U” riammettendosi su Via Tiburtina ed entrare per Via Ripa Teatina. Voglio solo accennare al famoso progetto dello Studio Pellegrini datato 5/5/98 per chi lo conosce sono certo che gli risulterà risolutorio al problema, ma questo è fermo da 5 anni e voglio anche accennare al progetto STE, sempre del VII° Dipartimento che porta la data del 22/4/98 prot. 19697; i quali progetti preludono ad una buona sistemazione dell’area antistante la stazione metropolitana di Rebibbia e del tratto della Tiburtina che da Rebibbia arriva al GRA. Non voglio assolutamente scatenare polemiche, perché la polemica non risolve, voglio dare come sempre un mio positivo, risolutorio e semplice contributo, sono per mia natura un pratico. Attualmente conosciamo tutti come è sistemato il piazzale metro Rebibbia, totalmente inutilizzato se non da 4 o 5 vetture di trasporto pubblico ACOTRAL provenienti da Tivoli, con la esclusiva mansione di transito, quindi scarico dei pendolari per proseguire al parcheggio di S.M.del Soccorso. Cinque o sei autobus ATAC con relativo capolinea situato al lato destro che dormono placidamente su un piazzale deserto. Credo che in tutto questo sia un grosso problema e che all’interno di esso vi sia la possibilità di trovare le varie soluzioni: 1 – svolta a sinistra per immettersi nel quartiere Ponte Mammolo INA Casa attraverso il semaforo utilizzato esclusivamente dagli autobus per ritornare verso il GRA, evitandogli così il doppio scavalcamento del semaforo di Via Casal de Pazzi ostruendo e aumentando maggiormente il traffico nei due sensi di circolazione. All’ingresso dello spiazzale vi sono due cartelli di divieto di transito escluso ai mezzi agli autobus di linea; se questi venissero sostituiti con la scritta:” escluso i veicoli pubblici e i veicoli per la svolta a sinistra, creando un corsia corridoio nell’ambito dell’immenso piazzale a ridosso del gard- rail di sinistra i cittadini abitanti in Ponte Mammolo INA Casa ci si potrebbero immettersi ( senza per altro intaccare la situazione dei bus pubblici) e attraverso il semaforo esistente svoltare protetti verso via Ripa Teatina. Certo una situazione tampone e non completamente risolutiva ma sicuramente efficace e praticabile a totale beneficio dei residenti. Nello stesso piazzale inutilizzato ci si potrebbe trovare la soluzione per il parcheggio di auto per Handicap (ben15 posti auto) che spostati dal parcheggio auto soprastante darebbero più opportunità di parcheggio ad altrettanti cittadini, senza parlare dei posti motorini e taxi. Quello che si nota, ed è la maggior causa della strozzatura del traffico in questa zona sono invece due imbocchi sulla Via Tiburtina che strozzano la fluidità stessa , queste sono: 1 – la svolta a sinistra verso il GRA di Via R.Piria; e la svolta a sinistra proveniente dal centro per l’immetersi in Via S. Cannizzaro, nonché la svolta a sinistra vietata, delle vetture che percorrono Via R.Maietti e anziché andare verso il centro bloccano la via Tiburtina per inserirsi verso il GRA. A mio avviso per migliorare questa viabilità occorre vietare la svolta a sinistra delle auto provenienti da via Piria; vietare la svolta a sinistra delle auto provenienti dal centro che vogliono immettersi in Via Cannizzaro e vietare così come è l’attuale svolta a sinistra per le auto provenienti da Via Maietti; per tutte e tre le strade la soluzione di svolta a sinistra è possibile realizzarla verso il GRA attraverso il corridoio proposto pocanzi per i cittadini di Ponte Mammolo INA Casa. Certo un valido accorgimento sarebbe quello dell’utilizzo di quello spazio incolto e sempre pieno di spazzatura, posto di fronte all’Istituto Gerini per realizzarvi un ampliamento del parcheggio auto limitrofe, attualmente insufficiente. Per quanto la semaforizzazione di fronte all’Istituto Gerini da effettuarsi a chiamata, mi sembra che questo già avviene e lo stesso è già predisposto a ciò, d'altronde nelle ore di punta non tutto può essere evitato. Parlando della semaforizzazione di Via E.B.Gianni bisogna conoscere a fondo il problema, le cause per le quali il sottoscritto si è impegnato per circa sei anni sono molteplici. Proprio la sua assenza e il dover aspettare al centro della carreggiata di Via Tiburtina per svoltare a sinistra ed immettersi dell’adiacente quartiere di Pratolungo ha provocato, negli anni precedenti la sua messa in funzione,: 2 morti; 176 incidenti automobilistici tamponamenti, dovuti alla velocità; 8 incidenti che hanno prodotto lo stesso numero di persone invalidi, 2 permanenti 6 parziali con una percentuale del 75%, vi sono stati e purtroppo continuano ad esserci ( perché l’Azienda ATAC non ha voluto in nessun modo ascoltare le richieste e le esigenze dei cittadini) 156 investimenti pedonali. La specifica richiesta fatta nel 1994 con la relativa prima risoluzione era quella dello spostamento di 50 metri delle due fermate ATAC nei due sensi di marcia, con la proposta di semaforizzazione a richiesta che avrebbe permesso nello stesso istante un attraversamento pedonale sicuro ed una svolta delle auto nei due sensi di marcia rapidi e sicuri; quindi volgarmente, con una fava si prendevano 4 piccioni: 1 – attraversamento pedonale sicuro; 2 – uscita e entrata carrabile sicura dei cittadini dal quartiere; 3 – sicurezza nei confronti dei cittadini fruitori dei mezzi pubblici; 4 – una fisiologica fermata dei bus dovuta alle rientranze stradali già esistenti. Tutto questo la Azienda ATAC lo ha ignorato, a tutto questo la Azienda ATAC ha detto no, e senza a mio avviso, una ragionevole e seria giustificazione, o per lo meno una giustificazione che faceva comodo solo a loro incuranti dei problemi della cittadinanza. Nonostante ciò si è potuta realizzare una semaforizzazione, inviando agli Uffici competenti la documentazione degli incidenti, dei rischi e della gravità di quel tratto di strada. Il progetto approvato con la risoluzione 12/98 riportava un impegno di progetto simultaneo con l’installazione del semaforo della messa in opera nei pressi delle statiche fermate di autobus un PORTALE LUMINOSO di attraversamento e di evidenza del pericolo per i pedoni, tutto questo ad oggi non è ancora accaduto. Anzi, a causa di un incidente sul luogo due mesi fa era stato divelto l’unico palo di illuminazione pubblica esistente sull’attraversamento pedonale; ci sono voluti 40 giorni di solleciti, interventi e quasi minacce perché questo venisse ripristinato. Oggi con questa risoluzione viene fatta una richiesta senza senso perché attualmente la richiesta a chiamata già esiste. Il semaforo in oggetto è un così detto “semaforo intelligente”, cioè munito di fotocellula che si attiva solo con la presenza di vetture ferme sulla linea dello stop per le auto provenienti dal centro, e si attiva per tranta secondi, cioè il tempo necessario per svoltare a sinistra e a destra. La chiamata personale è giusta e essenziale qual’ora si ravveda la possibilità di vedere operative le richieste del 94; lo spostamento delle fermate bus nei pressi dell’incrocio, allora avrebbe un senso ed una giusta risoluzione oggi risulterebbe inutile ed ancor più caotica, perché costringerebbe i cittadini a percorrere per attraversare, 50 metri di uno strettissimo e buio marciapiede per raggiungere l’attraversamento con pulsante a richiesta. Allora avrebbe un senso, allora avrebbe sicuramente un valore aggiuntivo di sicurezza e di tutela dei cittadini; così come richiesta, in questa risoluzione mi da un senso di “marchetta elettorale”, inutile e dannosa per i cittadini e non soddisferebbe assolutamente le richieste di tutela e di incolumità pubblica velatamente intesa con la stessa risoluzione. Tutto possiamo dire, tutto possiamo fare, tutto possiamo inventarci per farci etichettare i primi della classe, ma se il tutto detto, il tutto fatto, non corrisponde alle esigenze della gente, tutto il nostro lavoro di Amministratori risulterà inutile. Vogliamo non dire che tutto il problema del traffico in questi 700 metri ha una sola denominazione comune, e le responsabilità si ritrovano purtroppo nel non buon funzionamento e taratura del semaforo posto dell’incrocio di Via Tiburtina con Via del Casale di S.Basilio e Via di Tor Cervara, vogliamo dirlo o evitiamo di dirlo. Preminentemente la fila che produce il mal regolato semaforo in oggetto che dovrebbe consentire la svolta a sinistra da via Tiburtina a Via del Casale di S.Basilio arriva fino a Rebibbia. I caos provocato dallo svincolo non custodito di via di Tor Cervara è elefantiaco, nonostante a 20 metri nei pressi della semaforizzazione di Via del Casale di S.Basilio stazionano due vigili urbani, la quale unica loro preoccupazione non è il regolare il traffico impazzito ma è il premere il pulsante del medesimo, incuranti dell’intreccio caotico che avviene a venti metri; incuranti inoltre di aumentare il tempo “VERDE” per la svolta a sinistra per quei automobilisti che devono immettersi in via del Casale di S.Basilio anche quando il traffico proveniente dal GRA direzione centro è scarso o irrilevante. Termino questo intervento invitando la Presidente ed i Colleghi presenti a riflettere attentamente su quanto da me esposto, evitando di portare a votazione una risoluzione a mio avviso giusta e necessaria, ma solo dopo una attenta consultazione e valutazione effettuata con l’ intervento degli Uffici preposti. Chiedo per tanto di ritirare oggi, così come strutturata questa risoluzione, riportarla in Commissione AA. TT. Invitando al dibattito la U.I.T.S. e la Azienda ATAC, nonché il responsabile del VII° Dip. Mobilità e Traffico del Comune di Roma; e solo dopo un attento e necessario studio del problema riportare in aula una Risoluzione coerente, giusta, utile e sicuramente molto più a misura delle esigenze e necessità urgenti da affrontare. Questo credo dovrebbe essere lo spirito onesto e trasparente che dovrebbe animare un buon Amministratore per risolvere dopo attente valutazioni le problematiche contingenti. Mario Remoli
   

 
 

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